Oliver Buzz

Oliver Buzz chi é?

C’è un regista piacentino mai troppo celebrato, nonostante le partecipazioni  al festival di Cannes con tutti gli onori e dopo che, di fatto, con le trasmissioni a cui ha dato un contributo fondamentale ha cambiato il corso della televisione italiana, almeno di quella privata e commerciale.

Sarà perché, invece della commedia o di altri generi “all’italiana”, ha scelto il cinema pornografico come genere per esprimersi sul grande e piccolo schermo.
Parliamo di Oliver Buzz, alias Giuseppe Buzzetti, che abbiamo incontrato in un’afosa serata di luglio nell’unico luogo in cui non risulti fuori luogo parlare e discutere del genere più bistrattato al mondo, e cioè da Roberto Maffi, presso la sua edicola serale nei giardini di viale Dante Alighieri a Piacenza.

E’ qui, nell’ambiente dedicato all’hard che ospita i suoi “classici”, che Oliver Buzz si è confidato ai nostri microfoni.

Lo scandalo di Sara Tommasi raccontato dal regista

Partendo, naturalmente, dall’ultimo grande scandalo sollevato da un film di cui e’ stato uno dei registi, se non il principale: “Confessioni private” dove la protagonista era Sara Tommasi, cioè la pellicola a causa della quale il produttore e il distributore stessi sono finiti in manette.

“La storia per cui Sara Tommasi sarebbe stata drogata e violentata, nonché poi costretta a partecipare a delle scene hard nel film di cui sopra, è tutta
una panzana” – ha sbottato il regista piacentino uscito indenne dall’indagine. Non riesco a capire come sia stato possibile arrestarli. Non è mai stata
violentata sul set, né costretta”.
Buzzetti, che ha diretto la showgirl anche nel suo esordio, “La mia Prima volta”, ha però confessato: “Indubbiamente, la Sara che ho conosciuto io non era del tutto a posto con sé stessa, ma era una condizione psicologica naturale e non indotta. Sicuramente ha deciso di fare il film non per arte, ma per soldi (si parla di un compenso attorno ai 10mila euro, n.d.r.). Poi in una conferenza stampa successiva, ha dichiarato di essere stata indotta dal suo avvocato a dire il falso”.

Ma Oliver Buzz per cosa è considerato uno nei numeri uno dell’hard ?

Ma a parte l’epilogo non proprio felice della collaborazione con la Tommasi (che aveva comunque portato il primo film a vendere 60mila copie, un vero
record per il settore), Oliver Buzz non è solo un regista, ma anche agente di numerose star della filmografia hard, tra cui spicca Selen.
Settantenne dai modi pacati e dallo sguardo impermeabile che non lascia trapelare nulla di una vita passata tra i locali notturni e l’obiettivo della cinepresa, ha iniziato la sua carriera nel 1988, dopo essere approdato alla televisione nell’83, con:

Excelsior made in Italy – un programma con Cicciolina e Moana Pozzi –

e poi come agente delle sexy star, tra cui alcune piacentine, di Colpo Grosso, il noto programma televisivo condotto da Umberto Smaila tra il 1987 e il ’91.

I produttori del programma, pur avendo contattato diverse agenzie sparse nelle grandi città, non riuscivano a trovare ragazze che si esibissero.

Oliver, che ormai vantava uno stuolo di 30-40 ragazze che già lavoravano per lui, si propose.

“Il problema era convicerle a mettersi in topless per un milione di spettatori, senza contare che spesso venivano additate dagli amici e dai compaesani.

Ma con loro avevo un rapporto famigliare, si fidavano di me e io parlavo sempre prima con i loro genitori”.
La svolta è però con Luce Caponegro, in arte Selen, che lo porta sul sentiero del porno. “L’avevo invitata a Colpo Grosso, dopo averla incontrata ad un concorso di bellezza. Mi disse che faceva già spettacoli di nascosto nei locali e mi chiese di farle da agente. Grazie a lei sono capitato sui set a fare l’aiuto regista a Roma”.

La carriera di Oliver da quel momento procede spedita con una sfilza di produzioni amatoriali, accompagnata dalla scoperta di numerose star, da:

• Sheila Stone
• Elena Grimaldi
• Maurizia Paradiso, subentrata nel frattempo a Smaila alla guida di Colpo Grosso.

Sino all’apice del riconoscimento internazionale: la nomination nel 1998 al festival di Cannes per il reportage “Il guardone da Spiaggia”, un film inchiesta sulle abitudini degli italiani in vacanza.

“A Cannes mi meritai la nomea di “guastatore” del festival perché facevo spogliare le mie attrici al Palais di fronte a una platea di giornalisti  provenienti da tutto il mondo”.

Una vita che molti gli invidiano ma che, come ogni uomo di successo, gli ha fatto sperimentare sulla propria pelle quando sia difficile confermarsi profeta in patria. Nonostante i successi internazionali, Piacenza si è infatti sempre mostrata ostile alla sua attività: “Piacenza è una città provinciale e agricola prima ancora che industriale. Ma sono state soprattutto le chiese e la Curia a limitare me e altri operatori del settore. Ci guardavano come la mosca nel latte – ha scherzato Oliver. -Una volta organizzai una serata con Cicciolina, e nonostante ne avessi già fatte tante altre con lei in numerose città, solo qui è stata denunciata per atti osceni, per di più quando già era onorevole. Per certi versi si sa, anche Piacenza val bene una messa”.

Biografia tratta da articolo del giornale Piacenza 24.